Il Bruncu Mudugui, prototipo dei nuraghi a corridoio (o protonuraghi), si affaccia su uno strapiombo del parco della Giara, in Marmilla, nel sud Sardegna. Imponente e misterioso, ha una poderosa struttura, costruita con enormi blocchi irregolari di basalto. Le sue mura oggi raggiungono quattro metri e mezzo d'altezza, prima anche di più. La sua ‘lettura’ non è facile: per lungo tempo il Madugui è stato datato tra Calcolitico e Bronzo antico, poi la data è stata abbassata. La peculiarità è un corridoio che ne percorre l’interno in tutta la sua lunghezza, con varie nicchie intramurarie. L’ingresso del corridoio, sul lato meridionale dell’edificio, immette in una scala, che prosegue in un andito ascendente che porta a due camere superiori di pianta circolare, una a sinistra, l’altra sul fondo, interpretate originariamente – dal ‘padre’ dell’archeologia sarda Giovanni Lilliu - come capanne coperte di paglia. Un’ipotesi più recente e verosimile, interpreta i due ambienti come camere interne, con volte a filari, a sezione tronco-ogivale. Dalla camera sul fondo, si diparte un ulteriore tratto di corridoio, discendente, che conduceva al secondo (presunto) ingresso. Nell’andito, inoltre, si apre un varco con un vano che, forse, era la scala d’accesso al terrazzo. Sia il corridoio che le camere, sono cinte da un bastione. A circa cento metri dal nuraghe si trovano i resti di un villaggio di capanne, raccolte in una decina di isolati, ossia raccordate tra loro e disposte intorno a cortili comuni centrali.
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